
La Madonna
Nel cuore di Ponte in Valtellina, in un meraviglioso giardino pieno di rose di ogni specie, Antonello Cassan coltiva tutte le sue passioni: quella per i fiori prima di tutto, ma anche quella per gli oggetti che raccontano storie e che rappresentano un ponte prezioso tra la memoria e il presente. La sua casa di famiglia, Il roseto del drago di casa Cassan (oggi diventata anche un delizioso B&B e location per eventi), ne è un vero e proprio scrigno e ogni volta che vado a trovare Antonello, lui mi regala qualche nuovo racconto. E non è un caso che a legarci sia la passione per le storie, perché lui è prima di tutto un editore e ai libri ha dedicato un progetto editoriale davvero speciale, Liberodiscrivere.

Antonello Cassan
Perché hai scelto questo oggetto e che cosa ha rappresentato per te durante le settimane di quarantena?
Ho scelto un oggetto che in realtà è sempre con me e mi ha accompagnato in ogni mio spostamento o momento cruciale della mia vita. La quarantena non ha cambiato di fatto la mia relazione con questa Madonna, ma la sua presenza è stata importantissima. Apparteneva a mia madre, e per me è la madre di tutte le madri, è primitiva e silenziosa, e mi dà da sempre la sensazione di un legame profondissimo e irrinunciabile.
Se potesse parlare, cosa racconterebbero di te?
Direbbe che me la sto cavando bene, credo! Questa Madonna riesce, in qualche maniera, a farmi fermare e riflettere su quello che faccio, come se mi interrogasse. Poi, però, la risposta devo darmela io. E così è successo anche durante la quarantena: lei c’era in ogni momento, io le ho parlavo e le mi aiutava a trovare le risposte dentro di me. Credo di essere così legato a lei, perché in ogni occasione lei è in grado di riportarmi a fare riferimento alle cose che nella vita sono davvero importanti e significative. Il suo sguardo è un dirmi sempre “Io ci sono, se tu ci sei!”
Ora che stiamo tornando a una relativa normalità, cosa ne farai?
Continuerà a restare con me, ovunque io vada. E per l’enorme valore affettivo che ha per me, non potrei mai trovare un altro oggetto da sostituire a questa Madonna.
Mi piace moltissimo, il richiamo alla “Madre che resta”, primitiva e antica, attraverso la scultura che ti accompagna …
Mi riporta alla mente, fra tante cose, una piccola poesia di Arminio, che cito qui:
“Tu madre
chiami tua madre
e io penso alla madre
di tua madre
e a tutte le altre madri
che non ci sono più
fino alla prima,
quella per cui siamo tutti orfani”
Ieri è stata una giornata straordinaria, insieme ai ragazzi, quassù alle Nuvole! Il grande piacere di avervi avuti quassù alle Nuvole!
Spero a presto
Isabella